In tempi di guerra al coronavirus, gli amministratori di condominio hanno indossato l’elmetto ed hanno continuato a lavorare. Senza indicazioni chiare da parte delle istituzioni, tranne l’invito allo smart working e al divieto di assemblea, i professionisti del settore hanno tenuto duro e sono andati avanti. Anche se il Paese ha riaperto dopo il lockdown, l’emergenza non è ancora finita, ma non è facile attrezzarsi per il futuro. Il blocco della attività produttive ha incrementato la morosità condominiale e, se non ci sarà almeno una parziale ripresa dell’economia, il secondo semestre del 2020 potrebbe essere davvero complesso. L ‘ANAMMI in questi giorni, ha già definito alcune raccomandazioni per i suoi oltre 13mila iscritti, cercando di sostenere gli associati nelle scelte quotidiane. La più importante riguarda il metodo di lavoro da adottare in queste settimane difficili e complicate. Tutti sperano di tornare al più presto alla normalità, ma sappiamo già di dover sostenere limitazioni importanti, a cominciare dai contatti sociali. Ecco perché ai nostri soci consigliamo di agire in scienza e coscienza, seguendo le regole. Del resto, laddove ci sia bisogno di interventi urgenti, l’amministratore può agire senza assenso preventivo. Gli stessi condòmini dovranno affidarsi alla serietà del!’ amministratore, per poi ratificarne l’operato in un ‘assemblea tradizionale, che di certo non si potrà tenere a breve. Su tutta una serie di attività – sanificazione degli spazi condominiali, guasti e riparazioni urgenti gli amministratori hanno già adottato il più antico dei sistemi: il fai-da-te. Ma se davvero si vuole riaccendere il motore del Paese, chiediamo al Governo un sostegno più forte. Si badi bene: non chiediamo fondi, ma di lavorare in sicurezza, con norme e tempi chiari. Già agli inizi del!’ emergenza Coronavirus, avevamo insistito sulla questione del bonus facciate in condominio, che potrebbe saltare a causa della pandemia. È poi arrivato il “Super bonus del 110% “, che sarà valido per tutto l’anno, ricomprendendo anche il 2021. Come sempre, dovremo tenere insieme opportunità di lavoro e burocrazia, esigenze dei nostri utenti finali, i condòmini, e rispetto delle regole, che in Italia hanno sempre ampi margini di complessità. Ma se riusciremo a far ripartire i lavori in condominio legati al nuovo super bonus, ad avvantaggiarsene sarà l’edilizia, settore essenziale per la nostra economia, che non vive solo di grandi cantieri, ma anche di manutenzione e ristrutturazioni. Chi, come noi, vive di condominio, lo sa bene. Inoltre questo consentirebbe di svecchiare il nostro patrimonio immobiliare. Insomma, lo avrete capito: ripartire dal condominio è il nostro programma per contrastare la crisi e sostenere, come sempre, i nostri associati.