L’iter che consente di usufruire della maxi-detrazione è talmente complesso che sono davvero pochi coloro che discutono in assemblea gli interventi di ristrutturazione. Notevole anche il dispendio di tempo da parte dei professionisti coinvolti. Il Superbonus del 110 % si chiama così perché eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1 ° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In particolare, il Superbonus spetta in tutta una serie di casi, che elenchiamo di seguito: interventi di isolamento termico sugli involucri; sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti, interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1 ° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Dalle voci fuorvianti e sommarie che sono circolate, molti pensano che basti attivarlo informalmente, chiamando una ditta e affidando il lavoro. La procedura invece è un po’ più lunga e complessa. Non è l’amministratore o il condominio che decide autonomamente se farlo o no. Al contrario, normalmente sarebbe necessario deliberare l’assegnazione di un formale incarico a un termotecnico, al quale spetterà stabilire se e come è possibile farlo. Inoltre, occorre verificare se dal 2016, il condominio abbia già eseguito qualche intervento in casa propria e l’abbia poi dichiarato, cioè che non sia un abuso. Perché, nel caso, bisogna regolarizzarlo: senza sanatoria, la pratica viene sospesa automaticamente per tutto il condominio. Per questo, una volta affidato incarico al termotecnico, è necessario indicargli eventuali lavori svolti: e più documenti gli si inviano, come fatture e certificazioni, meglio è. Ovviamente, in caso di abuso, vale la privacy dell’anonimato: l’amministratore può semplicemente spiegare agli altri condòmini che la pratica è sospesa perché c’è un abuso da parte di qualcuno. È possibile avviare la pratica del Superbonus anche durante questo periodo complesso di chiusure e zone rosse? È chiaro che ciò complica e allunga la procedura, però non ferma necessariamente tutto l’inter. Normalmente, come già detto, ci vorrebbe una delibera formale approvata da un’assemblea ordinaria. L’importante è che ci sia comunque una perizia scritta di un tecnico che spieghi cosa e come si può realizzare l’intervento. Nel frattempo, è possibile richiedere i necessari preventivi ai tecnici per redigerla. Poi, per evitare assembramenti, si possono indire riunioni su Zoom o, in alternativa fisicamente, ma soltanto coi consiglieri di scala. Nella nostra esperienza, purtroppo, la procedura risulta così complessa che non sono numerosi quelli che decidono di discuterne: mediamente si tratta di un condominio su sei. Inoltre, almeno uno su tre di quelli che ne discutono, decidono di rinunciarvi, a causa delle complesse procedure. L’intero iter, inoltre, comporta un ulteriore aumento di pratiche e grande dispendio di tempo da parte di altri professionisti, come commercialisti e avvocati, i quali a volte rinunciano direttamente, oppure propongono onorari altissimi.